Il Vespa Club nasce a Pisa nel lontano 1949, con una fiammata di passione, da un gruppo di vespisti dopo il propagarsi in maniera irrefrenabile di altri movimenti, in tutta la penisola.
La Vespa uno dei simboli della ricostruzione e della mobilità, inizierà ad essere il mezzo di locomozione per molti italiani e verrà commercializzato grazie alla società SARPI, per conto dell’Azienda costruttrice Piaggio.
La Concessionaria “LANCIA SVAMA” con sede in Lungarno Galilei, diventerà anche concessionario “VESPA” ospitando inoltre la sede sociale del neonato Vespa Club Pisa.
Sarà, quella del Vespa Club Pisa, un attività frenetica all’insegna di iniziative e manifestazioni in città come in provincia…….la Befana del Vigile Urbano, il Raduno Nazionale Vespistico del 1959, la Gimcana al Campo Sportivo Comunale Abetone, la Gimcana a Casciana Terme, la Gimkana in S.Rossore, la Caccia al tesoro “ESSO” di Tirrenia, la Squadra Acrobatica Piaggio alla “Cittadella” ed altre, altre ancora.
I campionati Turistico e Sportivo a metà degli anni ’60, diventano terreno di disputa per molti vespisti pisani che, a colpi di Km oppure di secondi, si danno battaglia sulle strade e nei circuiti; Paolo Nardi, Antonio Ghetta e Giuseppe Novi tra il 1963 ed il 1970, ottengono buoni risultati nel campionato Toscano di gimcana laureandosi più di una volta campioni assoluti nelle classi 50, 125, 150 cc e a squadre.
Nel 1969, nel campionato turistico, vede classificati rispettivamente MALASOMA Benvenuto Km 5300 al 1° posto, IZZO Mario Km 5000 al 2° posto, PIAGGI Maurizio Km 4700 al 3° posto, BARGAGNA Roberto Km 4600 al 4° posto, NELLI Renzo Km 4000 al 5° posto e DI PRETE Giancarlo Km 3900 al 6°posto..
I raduni vespistici utili per la classifica finale saranno: Pietrasanta, Salerno, Lodi, Alba, Marsiglia (FRANCIA), Ancona, Como, Vipiteno, Spoleto, Venezia e Montenero.
Sarà l’officina “NELLI & QUERCI”, il punto di riferimento di tutti i vespisti pisani, diventata poi, con il passare degli anni, un istituzione cittadina. Ancor oggi, nonostante i suoi 85 anni, Renzo NELLI, che ricopre la carica di Presidente onorario del Vespa Club Pisa, è persona stimata e conosciuta nell’ambiente, per la serietà e la professionalità che lo ha caratterizzato in tutti questi anni di onorato lavoro.
Ma è grazie soprattutto all’organizzato Piaggio “MOSCHINI” di Piazza Manin ed alla Concessionaria “MOTOMODERNA” dei F.lli PATRIRACHI, che il Vespa Club Pisa riuscì, grazie all’interessamento diretto dei proprietari, ad avere un supporto logistico ed economico per organizzare e svolgere la propria attività.
Nei primi anni settanta, nonostante la decisione infelice di sciogliere definitivamente il Vespa Club d’Italia ed i suoi affiliati, Il Vespa Club Pisa assieme ad altri pochi Vespa Club rimasti in vita, continueranno, anche se non con poche difficoltà, la propria attività in modo autonomo.
L’avvento delle moto giapponesi
ma soprattutto dell’auto, porterà inevitabilmente ad una riduzione, di iscritti e appassionati, tanto che maturerà la decisione di continuare la propria attività ricongiungendosi con l’Associazione Motociclistica Pisana. L’ Eurovespa di S.Vincenzo, nel 1981, sancirà la rinascita del movimento vespistico in tutta la sua struttura, grazie principalmente a quei Vespa Club che hanno continuato a vivere; naturalmente il Vespa Club Pisa è stato orgogliosamente uno di questi.
Nel 1981 Il Vespa Club Pisa vedeva quale suo Presidente il mitico Renzo Nelli…Mario Izzo…Giancarlo Di Prete…il Maestro Sauro Rosellini, che vogliamo ricordare qui con affetto, ed indiscussi protagonisti della Nascita del Vespa Club Pisa nel 1949.
A loro ha iniziato ad avvicinarsi, a partire dalla metà degli anni ’70, una generazione di giovani promettenti, che ritroveremo più avanti nel tempo quali Fabio Sbrana, Franco Caccamisi, Aldo Cristiani, Mauro Bellatreccia, Giuseppe Stefanelli…etc…
Tra le cose da segnalare degli anni Ottanta, vale la pena sottolinearne alcune che oggi forse sono state quasi dimenticate o addirittura ci sembrano anacronistiche:
– nel 1981, pur non essendo ancora obbligatorio il casco, chi usava la Vespa per andare a fare “le pieghe sul Foro” lo faceva indossando il casco integrale.
Si sottolinea che a quei tempi, adesso possiamo dire solo così, nell’indossare un casco integrale in Vespa si “correva un rischio”, quello di sentirsi prendere in giro al passare davanti ad alcuni bar fuori dei quali sostavano motociclisti che, al vedere passare un Vespista col casco, si mettevano a sorridere. Il casco divenne obbligatorio solo con la Legge n°3 del 11 Gennaio 1986.
– Nel 1981-1982 Fabio Sbrana ha portato avanti un interessante studio sul motore Piaggio, quello della Vespa 150 VLB1M, al fine di ridurne il consumo e l’inquinamento.
Quanto veniva fatto dal futuro Ing. Fabio Sbrana, aveva già dell’avveniristico; i risultati ottenuti con quel motore sviluppato per la sua Tesi di Laurea, risultano ancora oggi attuali e migliori di quanto non sia reperibile sui motori commercializzati attualmente.
Dal 1981 al 1984, l’impegno del Vespa Club Pisa è andato avanti fino a quando si è fatta sentire nuovamente la crisi industriale che ha flagellato la Piaggio.