Soddisfazione
e commozione al 67° Congresso del Vespa Club d’Italia svoltosi il
20 marzo scorso nella bellissima città di NAPOLI, dove dinanzi ad
oltre 500 delegati provenienti da tutta Italia, è stato consegnato
un prestigioso riconoscimento al Vespa Club Pisa, nato nel lontano
1949.
Il
presidente Roberto LEARDI, ha ripercorso brevemente l’ascesa del
movimento vespistico italiano, citando eventi e manifestazioni che
caratterizzarono tutto il movimento e soffermandosi in particolar
modo, sui periodi più difficili dove il diffondersi dell’auto mise
a dura prova il mercato delle due ruote. La conseguenza estrema fu
lo scioglimento del Vespismo come organizzazione intesa fino ad
allora. Il Vespa Club d'Italia si scioglieva con una lunga pausa di
riflessione, con un nuovo corso in riferimento al Vespismo che non
moriva ed era presente con i suoi Vespa Club locali a livello
regionale. Con Manilo Riva alla Presidenza Nazionale e con il primo
gruppo dei Vespa Club ( circa otto in tutto) che aderivano nuovamente
ad un organismo nazionale, il Vespa Club Pisa dette il proprio
contributo con lo scopo di riavviare l’attività motoristica. Il
tutto avvenne al congresso di Firenze svoltosi al palazzo dei
Congressi della città toscana nel lontano 1975. Tutto questo è
solamente grazie ai dirigenti del Vespa Club Pisa che
ininterrottamente hanno custodito e alimentano la passione nella
città della torre pendente, senza mai perdersi di coraggio. Solo per
citarne alcuni: Quinti, Nelli, Izzo, Abenaim, Bargagna, Di Prete,
Rosellini, Malasoma.
Nella
foto i dirigenti pisani Menciassi e Lazzerini, il presidente del
Vespa club d’Italia Leardi e il presidente del Vespa Club Napoli Ferdinando Chianese.